Laurea in Giurisprudenza: Quali Sbocchi Lavorativi

La giurisprudenza è la scienza del diritto ossia di quelle norme che regolano i rapporti tra i membri di una data comunità, come per esempio quella italiana.

Nel nostro paese le facoltà universitarie relative alla scienza del diritto sono nominate, per l’appunto, giurisprudenza. Tali facoltà si trovano nella maggior parte degli atenei, anche online. Anche Unicusano ha un proprio corso di laurea in giurisprudenza da poter frequentare direttamente online grazie alla piattaforma di e-learning aperta 24 ore su 24.

Conseguire una laurea in giurisprudenza vuol dire, dunque, possedere tutte le conoscenze in merito alla legge e al suo funzionamento nella comunità di riferimento e vuol dire, inoltre, conoscere in modo approfondito i passaggi che hanno portato alla creazione di una data norma, o di un complesso di esse, nel susseguirsi della storia.

Per esempio il diritto italiano nasce e prende spunto dal diritto romano. Studiare giurisprudenza vuol dire, quindi, conoscere anche le caratteristiche del diritto romano per sapere, in effetti, da dove prendono vita le leggi applicate nei nostri giorni.

Analizziamo, ora, gli sbocchi lavorativi in giurisprudenza cercando di capirne le peculiarità e le modalità dei relativi concorsi.

Giurisprudenza Sbocchi

Gli sbocchi occupazionali tipici della giurisprudenza sono quelli di natura forense come, come l’avvocatura e la magistratura, o quelli di natura notarile.

A seconda del corso di laurea scelto in precedenza, triennale o magistrale, si possono distinguere due gruppi di professioni:

  1. con la laurea magistrale, della durata di cinque anni, si può diventare avvocati (in privato o presso aziende), magistrati, notai, docenti di istituti superiori o universitari, dirigenti di istituzioni pubbliche o private;
  2. con la laurea triennale, invece, si può lavorare in banche, in società assicurative, in aziende e industrie nell’ufficio legale e nelle società di consulenza.

L’avvocato

Tra gli sbocchi professionali in giurisprudenza, quello dell’avvocato è senza dubbio il preferito dai giovani neolaureati. L’avvocato svolge attività di difesa e rappresentanza in giudizio, ossia si occupa di rappresentare la posizioni di una data persona (sia essa un cliente privato o l’impresa per cui lavora) davanti alla legge.

Il lavoro dell’avvocato è un lavoro prettamente giudiziale che si può svolgere soltanto dopo aver svolto due anni di tirocinio presso uno studio legale e dopo aver superato un esame pubblico.

Dopo i due anni di tirocinio ci si può iscrivere all’ordine degli avvocati della propria città e successivamente svolgere l’esame sia scritto che orale presso il consiglio dell’ordine di riferimento.

Oltre all’attività di difesa e rappresentanza, l’avvocato può svolgere mansioni di consulenza e redazione di contratti.

Il magistrato

Comunemente chiamato giudice, il magistrato è colui che esercita le funzioni giurisdizionali. In altre parole si tratta di una carica pubblica alla quale sono affidate i compiti di giudice o di pubblico ministero.

Annoverato anch’esso tra gli sbocchi occupazionali in giurisprudenza, il magistrato, per diventare tale, deve sostenere un concorso pubblico nazionale e non circoscritto alla città di appartenenza come avviene per l’avvocato.

Per sostenere il concorso, oltre alla laurea in giurisprudenza, è necessario un diploma della Scuola di Specializzazione per le Professioni Legali. Il concorso si articola in scritto e orale su determinati ambiti come quello del diritto costituzionale, civile, di procedura civile, penale, di procedura penale e altri ancora.

Superato il concorso per diventare magistrato è necessario svolgere due anni di tirocinio come uditore giudiziario in corte d’appello.

Il notaio

La figura del notaio consiste nel garantire la validità dei negozi giuridici, o più semplicemente dai contratti. Si occupa anche di rendere pubblica fede agli atti di ultima volontà, per esempio i testamenti rilasciati da un defunto prima di morire.

Come le altre due figure viste in precedenza, anche quella de notaio necessita di un concorso pubblico per l’esercizio della professione. Il concorso di articola su una prova scritta e una orale:

  • la prova scritta si articola, a sua volta, in tre prove che riguardano un contratto, un atto di ultima volontà e un ricorso;
  • la prova orale, invece, si terrà sugli argomenti di diritto commerciale e sulle disposizioni notarili.

In linea generale il lavoro dopo giurisprudenza non è molto semplice da ottenere proprio per via di questi concorsi pubblici, ma data la peculiarità della materia e i risvolti sociali che concernono tali attività, è normale che la giurisprudenza si accerti che queste professioni vengano applicate con la massima professionalità.

Inoltre, siccome le leggi cambiano frequentemente, i professionisti della giurisprudenza devono tenersi costantemente aggiornati per svolgere al meglio il loro lavoro.

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