Come studiare quando si è tristi?

Guardi il libro senza memorizzare nulla e ti chiedi come studiare quando si è tristi? Se sei in un periodo poco produttivo, non devi flagellarti con inutili sensi di colpa. Può capitare a tutti di sentirsi poco motivati, stanchi o depressi. Hai già compiuto un passo avanti nella risoluzione del problema nel momento stesso in cui hai riconosciuto di essere in difficoltà. Ora, leggi i nostri consigli e scopri come affrontare il tuo stato d’animo, soprattutto in prossimità di prove importanti come il primo o l’ultimo esame.

Studiare quando non si ha voglia: prova ad alzarti con il piede giusto

Come studiare quando si è tristi? Iniziando dal risveglio. Spesso la mancanza di motivazione si autoalimenta a causa di pensieri negativi. Secondo diverse ricerche scientifiche, infatti, anticipare gli eventi stressanti ha un impatto negativo sulle capacità cognitive. Purtroppo, però, la tristezza induce ad assumere esattamente questo atteggiamento. Prova a rifletterci un attimo: qual è la prima cosa che fai al mattino? Pensi alla giornata di studio che ti aspetta e cominci a disperarti. Ebbene, soffermarsi sulla pesantezza della giornata produce due effetti negativi, vale a dire aumenta la tua tristezza/depressione e riduce le tue capacità di concentrazione.

Per evitare questo circolo vizioso dovresti concederti sempre una bella dormita rigenerante, fare una colazione abbondante e cercare di non pensare allo studio fino a quando non devi sederti alla scrivania.

Prova a fare un semplice esercizio mentale. Non appena la tua mente va all’esame, concentrati su altro in modo da non anticipare lo stress derivante da un’attività che ti risulta più difficile del solito a causa del tuo stato di depressione. Ricordati sempre che anticipare lo stress riduce le tue facoltà mnemoniche.

Come studiare quando si è tristi? Rompi il circolo vizioso

Come abbiamo già detto tristezza alimenta tristezza. Devi spezzare questo circolo vizioso per poter diventare produttivo.

La tristezza, infatti, è una condizione che ha sempre una causa. Nel caso di uno studente universitario i motivi potrebbero essere diversi, da un esame andato male al rischio concreto di finire fuori corso fino alla convinzione di essere una delusione per i familiari o la fidanzata/o.

Per dare una svolta alle tue giornate prova a dedicarti a delle piccole attività gratificanti, capaci cioè di migliorare la tua autostima. Non devi fare niente di eclatante. Si tratta di attività della durata di pochi minuti che contribuiscono a renderti più positivo, soprattutto quando sono cose che rimandavi da tempo:

  • rimetti in ordine lo spazio dedicato allo studio
  • compra delle piantine o una nuova lampada per la scrivania
  • fai ordine tra documenti, bollette, comunicazioni e lettere da conservare
  • fai un piccolo lavoretto in casa (cambio lampadine, appendi un quadro/foto)
  • dai una sistemata all’armadio
  • fai piccole pulizie straordinarie (lava le tapparelle, dai una sistemata a balconi e verande, pulisci la lettiera del gatto e così via)
  • dedicati alla cura di te (se sei un uomo, fatti la barba o dai una sistemata ai capelli, mentre se sei una donna depilati, laccati le unghie e cose di questo tipo)

Azioni concrete, e spesso banali, hanno un positivo effetto a cascata. Dopo aver rimesso in ordine l’armadio, dove si accumulavano vestiti alla rinfusa, ti sentirai così soddisfatto da prendere in mano i libri con più lena.

Non pretendere troppo da te stesso

Affrontare un momento di tristezza significa anche concedersi il tempo necessario per capire cosa ti sta succedendo. Fai un passo alla volta e cerca di ridurre le ore da destinare allo studio.

Per superare la difficoltà è bene evitare di imporsi obiettivi superiori alle proprie forze. Fissa dei piccoli step quotidiani più raggiungibili. In questo modo lo sforzo per ottenere il risultato previsto sarà inferiore e, di conseguenza, più fattibile per te. Al contrario se ti proponi di studiare otto ore al giorno, vivrai la frustrazione di non riuscire nel tuo intento e finirai con il sentirti ancora più triste.

Sei titubante perché pensi che la modalità a piccoli passi potrebbe comportare una eccessiva dilatazione dei tempi necessari per preparare i tuoi esami? In realtà, non è così. Nello stato d’animo in cui sei, infatti, rischi di perdere molto più tempo stabilendo obiettivi che finirai con il percepire come delle montagne insormontabili.

Avvicinarsi allo studio a piccoli passi, inoltre, ti aiuta a scacciare la depressione e a ritrovare te stesso. Cosa significa? Quando ti sentirai di nuovo in forma, potrai riprendere il tuo ritmo di studio normale.

Non avere paura di rivolgerti a un professionista

Ti sei posto la domanda “come studiare quando si è tristi?”, ma il tuo problema è molto più articolato e complesso? Ci sono situazioni in cui è bene rivolgersi a un professionista. Se la tristezza deriva da un lutto, dalla fine di un rapporto d’amore o da una problematica fisica, vale a dire da eventi e situazioni non attinenti allo studio, la soluzione migliore potrebbe essere quella di chiedere un aiuto. Lavorare sulle cause dei tuoi stati d’animo, infatti, ti consente di ritrovare la concentrazione e la motivazione per studiare meglio

Credits immagine: DepositPhoto.com/Brnmanzurova


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