Cos’è il rischio assicurativo e a cosa serve

Rischio assicurativo? Capire come si identifica un rischio in una polizza assicurativa ha un duplice vantaggio. Come “fruitore” dei prodotti di settore, significa che hai gli strumenti per comprendere se sei preso in giro o se sei, invece, trattato bene. Come possibile professionista, invece, significa che possiedi il concetto attorno a cui ruota questo mondo.

La definizione di rischio assicurativo, infatti, crea, a cascata, tutta una serie di concetti da cui si dipanano le professionalità del mondo assicurativo e le possibilità di creare prodotti nuovi o, comunque, di successo. Si tratta, in sintesi, di avere in mano il potere di gestire know-how.

Se stai seguendo o hai già seguito studi accademici di Economia, è intelligente valutare di trovare lavoro nel settore assicurativo e questa guida ti aiuterà molto in tal senso. Buona lettura.

Rischio assicurativo? Gli esperti lo definiscono

“un evento futuro, incerto e dannoso, che, se non ricade in queste condizioni, non è considerato un rischio assicurabile”

Concetto affascinante ma complesso che merita un approfondimento.

Le tipologie di rischio

Stando a quanto appena letto, si possono contrattualizzare a livello assicurativo solo 2 casi che sono i seguenti:

  • gli eventi futuri;
  • gli eventi probabili.

Quelli  certi o passati non rientrano nella casistica di quelli assicurabili.

Esempi di eventi assicurabili

Se la passata settimana hai subito un furto in casa o in macchina, è qualcosa di passato e di erto (perché già avvenuto) e quindi è un rischio non assicurabile.

Se, invece, compro un’automobile costosa e di lusso e presumo che possa far gola ai ladri, allora, ha senso che io mi tuteli con i giusti strumenti. In questo caso è un rischio assicurabile.

Gli elementi fondamentali del rischio

Devono essere in piedi precisi presupposti per stipulare un contratto di assicurazione e questi presupposti sono tre e cioè che un rischio ricada all’interno di queste situazioni secondo cui:

  1. sia futuro (non ti hanno ancora rubato l’auto);
  2. abbia piglio incerto ed imprevedibile (non è certo che il furto accada né si può sapere esattamente quando);
  3. risulti dannoso (perdere una macchina di lusso è un danno economico).

Senza il rispetto di questi 3 punti cardinali del rischio assicurativo, nulla è assicurabile.

Il Codice Civile e l’assicurazione

Accertata la validità di rischio assicurativo, è possibile stipulare un contratto di assicurazione che è uno dei contratti tipici previsti dal nostro ordinamento, regolato agli artt. 1882-1932 del Codice Civile.

Il diritto delle assicurazioni

Nonostante la presenza dei contratti assicurativi nel Codice Civile, è questa precisa branchia della Giurisprudenza che disciplina l’attività assicurativa, cioè quel complesso di rapporti che nascono da essa. Riportare pedissequamente l’obiettivo di questo corpus di leggi ti farà capire come ci si muove in questo settore:
“il diritto delle assicurazioni ha lo scopo di spostare la sopportazione di un rischio da un patrimonio a un altro che sia tecnicamente organizzato per fronteggiare quel rischio mediante il fondo raccolto con le contribuzioni degli assicurati. Sono pertanto elementi del rapporto assicurativo l’impresa assicuratrice, il rischio, il premio”

L’elemento dell’impresa assicuratrice

Risulta evidente il peso, in questo settore del concetto di rischio assicurativo e di consequenziale premio. Meno chiaro, invece, è l’importanza di un’organizzazione aziendale nel mondo delle assicurazioni. Per rendere oggettivo e, quindi, quantificabile il mercato.
Secondo la definizione di impresa assicuratrice, infatti, è necessario che ci siano soggetti che si occupino:
“metodicamente dell’assunzione d’una somma di rischi omogenei tale da essere fronteggiata esattamente da una somma di premi. È nella maggior possibile precisione di queste equazioni che consiste uno degli elementi caratteristici dell’attività sistematicamente dedicata alle assicurazioni. La quale caratteristica è comune tanto alle assicurazioni esercitate da società commerciali quanto alle mutue assicuratrici”
Mediante il contratto d’assicurazione “un’impresa, costituita per l’esercizio di questi affari, si assume il rischio altrui mediante un premio anticipatamente fissato”.

Il contratto assicurativo

Non è materia semplice questa del rischio assicurativo. Abbiamo compreso che è da esso che scaturisce il business ma anche che questo business si struttura grazie agli strumenti dei contratti assicurativi. Vediamo di capirne meglio l’essenza.

Secondo gli esperti del mondo delle assicurazioni, un contratto deve essere:

  • sinallagmatico;
  • aleatorio;
  • unico.

Sinallagmatico

Questo significa che la più importante caratteristica del contratto assicurativo è che non presuma una sola parte ma due dove ci siano obblighi reciproci. L’assicurato deve pagare il premio e la compagnia assicuratrice deve versare la somma assicurata o la somma corrispondente all’indennità per il sinistro.

Aleatorio

Cosa significa? Che nello stipulare un contratto assicurativo:
“per ambedue i contraenti o per l’uno di essi il vantaggio dipende da un avvenimento incerto (come da art. 1102 cod. civ.)”
Esempio di contratto assicurativo aleatorio è quello che regolamenta la polizza sulla vita dove l’elemento della morte del soggetto è chiaramente non prevedibile.

Unico

Tale deve essere la scrittura privata assicurativa tra le parti per tutta la sua durata anche se, eventualmente, divisa in termini periodici. Perché? Perché questa eventuale suddivisione non andrebbe a toccare l’essenza del contratto ma sarebbe semplicemente una modalità che agevola il pagamento del premio.

L’aggravamento del rischio

Nell’ottica di avere una visuale completa del rischio assicurativo è bene conoscere anche questa opportunità. Come spiega il sito dell’Ivass, se un rischio sottoscritto cambia, diventando più forte, il contraente è obbligato a dirlo immediatamente all’assicuratore.

Azioni dell’assicuratore

Su come rispondere all’aggravamento del rischio l’assicuratore ha diverse opzioni. Conoscerle tutte significa avere il giusto know-how. L’assicuratore può:

  • recedere dal contratto dandone comunicazione per iscritto all’assicurato entro un mese dal giorno in cui ha ricevuto l’avviso;
  • modificare le condizioni di polizza sottoscritta.

Caratteristiche del sinistro

Qualora il sinistro si verifichi prima che siano trascorsi i termini per la comunicazione e per l’efficacia del recesso, tra gli obblighi dell’assicuratore non c’è il rispondere qualora l’aggravamento del rischio sia tale che egli non avrebbe consentito l’assicurazione se il nuovo stato di cose fosse esistito al momento del contratto.

In caso contrario, la somma dovuta è ridotta, per via del rapporto tra il premio stabilito nel contratto e quello che sarebbe stato fissato se il maggiore rischio fosse esistito al tempo del contratto stesso.

Limiti delle modifiche

Non è affatto secondario che la modifica dello stato del rischio assicurativo abbia dei paletti. Ci sono situazioni e situazioni e i confini andavano messi e sono stati messi. Un contratto assicurativo, anche nella sua modifica, deve essere lecito.

Se, per esempio, aumentano esponenzialmente le possibilità che un’auto sia rubata perché non c’è più un garage o perché il contraente si trasferisce in un quartiere a forte rischio di criminalità, l’assicuratore potrebbe non considerare più interessante e profittevole sottoscrivere una polizza.

*** Nel cercare di comprendere cosa sia il rischio assicurativo, che tu sia da una parte o dall’altra del tavolo, ti tornerà comodo seguire i consigli su come essere un buon conversatore che esponiamo in questo articolo ***

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