Danno alla persona: ecco che cos’è e come si verifica
Danno alla persona? Si tratta di uno dei temi più attuali nella Giurisprudenza moderna. Il livello di violenza della società, purtroppo, si è innalzato ulteriormente e una delle conseguenze di questo malcostume è che le persone vengono uccise, ferite o, comunque, scioccate da avvenimenti estremi. Se avete intenzione di fare del bene in questo mondo di male, potete diventare professionisti della gestione del danno alla persona con una serie di percorsi formativi dell’università Niccolò Cusano e grazie ad uno scenario normativo mutato che ci preme illustrarvi in questa guida. Se volete gettare le fondamenta di questo importante argomento da avvocati e volete capire quale possibile strada potreste imboccare per il vostro futuro, non vi resta che leggere fino alla fine e capire quanto e come ne saprete di più. Buona esplorazione.
Danno alla persona? Partiamo da stabilirne i confini. Tecnicamente, secondo fonti giuridiche affermate, comprende tutti i danni, patrimoniali e non, che sono cagionati ad un essere umano. In realtà è, a tutti gli effetti, una macrocategoria che ha al suo interno altre categorie che sono le seguenti:
- danno alla salute;
- danno biologico;
- danno esistenziale;
- danno morale;
- danno non patrimoniale;
- danno patrimoniale;
- danno all’onore;
- danno alla riservatezza.
Perché c’è tanto interesse intorno agli esperti di danno alla persona?
Perché negli anni c’è stato un progressivo cambiamento, partendo da un’ottica esclusivamente patrimoniale, dove erano considerati eccezionali i risarcimenti per le voci di danno che non fossero calcolabili dal punto di vista economico, ad un approccio non patrimoniale, seconfo cui qualsiasi tipo di lesione, qualunque sia la sua natura, deve essere risarcita.
Nasce su queste premesse il master di primo livello in “Medicina legale e danno alla persona” di Unicusano.
Nella valutazione di questo corso post laurea le prime e più corrette domande sono: cosa s’i,para a fare e a chi interessa un simile know-how?
Rispondiamo con ordine. Le competenze di un esperto in danno biologico, secondo la pagina ufficiale, sono:
- Attività peritale in ambito medico-legale;
- Consulenza tecnica d’ufficio;
- Mediazione, consulenza, assistenza legale;
- Attività di liquidazione del danno.
Gli sbocchi professionali di un professionista in danno alla persona, invece, sono i seguenti:
- Settore giudiziario/assicurativo di enti pubblici e privati;
- INAIL;
- ASP;
- Unità di risk management ospedaliere e universitarie;
- Compagnie di assicurazione.
Informazioni preziose a cui subito si lega un latro dubbio. Concretamente e fattivamente quali sono le materie del corso post laurea in danno alla persona? Ci risponde sempre la fonte autorevole del sito ufficiale con questo eloquente specchietto informativo:
- Elementi di Diritto Privato;
- Elementi di Diritto del Lavoro;
- Elementi di Diritto Penale;
- Elementi di Diritto Processuale Civile;
- Elementi di Diritto Processuale Penale;
- Aspetti giuridici del danno alla persona;
- La responsabilità professionale in ambito sanitario;
- Metodologia di indagine e analisi del danno;
- La valutazione del danno;
- La diagnostica per immagine nella valutazione del danno alla persona;
- Le assicurazioni;
- La gestione del contenzioso;
- Project work finale.
Si tratta di un sapere prezioso perché assai raro in Italia. Ecco perché vi conviene risparmiare 1300 euro per seguire le 1500 ore di lezioni (valevoli ben 60 CFU) attraverso la moderna piattaforma di eLearning di Unicusano in cui i video sono senza limiti di views né di orari.
Il calcolo del danno biologico
Se un pregio hanno i blog è che spesso rispondono in modo chiaro e fattivo a quesiti che altrove sono affrontati in maniera eterea o, comunque, concettuale. Ecco cosa di certo si chiede chi sta leggendo questa guida.
Come si calcola il risarcimento del danno biologico
Se è più lineare ottenere un risarcimento del danno patrimoniale, altra storia è quella del danno biologico. Quantificare quanto, ad esempio, dovremmo chiedere al Comune se inciampiamo in una buca e, cadendo per terra, ci provochiamo una frattura alla gamba, non ha di certo una formula matematica ed oggettiva.
Non esiste alcuna normativa che preveda in modo definito modalità di calcolo o criteri che si possano considerarsi esaustivi in tal senso.
Le tabelle del risarcimento del danno biologico
Esistono, tuttavia, tabelle ad hoc predisposte per il risarcimento del danno biologico causato dalla circolazione di veicoli e natanti.
Premettiamo, in apertura di tema, che il danno biologico patito dal singolo può essere di due tipi:
- permanente, dove il calcolo consiste nell’attribuzione di punti percentuali di invalidità da 1 a 100;
- temporaneo, dove il calcolo consiste nell’attribuzione di giorni di invalidità parziale o totale.
Nel caso in cui si tratti di una menomazione permanente valgono le suddette tabelle:
- tabella per il danno di lieve entità, che si riferisce a tutte le lesioni micro-permanenti, cui sia stato attribuito un’invalidità ricompresa tra 1 e 9 punti di percentuale;
- tabella per il danno di grave entità, che si riferisce a tutte le lesioni macro-permanenti, cui si sia stato attribuito un’invalidità superiore ai 9 punti di percentuale.
Ad ogni lesione, dunque, corrisponde un punto percentuale o un giorno di invalidità, al quale a sua volta corrisponderà una determinata somma di denaro.
Chi stabilisce il risarcimento del danno biologico
Sarà il medico legale a stabilire se si tratta di un danno di lieve entità o grave entità. Sarà sempre lui ad attribuire il punteggio alla lesione riscontrata.
Nel determinare la somma da corrispondere dovrà anche considerare l’età del singolo. Ad esempio, la frattura alla gamba patita da un diciottenne determina un risarcimento maggiore rispetto alla medesima frattura patita da un anziano.
Poi dovrà procedere alla personalizzazione del calcolo con l’intervento del giudice che, nel determinare la somma finale, dovrà avere riguardo alle caratteristiche del singolo soggetto. Ad esempio, una lesione alla gamba avrà conseguenze diverse a seconda che il soggetto sia uno sportivo o meno. Ne consegue che uno sportivo diciottenne percepirà un risarcimento maggiore rispetto al suo coetaneo non sportivo.
Per il calcolo del risarcimento del danno biologico, quindi, i passaggi sono i seguenti:
- stabilire se si tratta di danno permanente o temporaneo;
- attribuire il punteggio o il numero di giorni di invalidità;
- quantificare l’importo combinando il punteggio o il numero di giorni attribuito con l’età del singolo.
L’invalidità permanente
Si tratta di una forma molto grave di danno fisico, causata, come nel caso dell’inabilità temporanea, da un infortunio o da una malattia. In questo specifico caso, il danno deve essere irrimediabile e condizionare per sempre la vita dell’assicurato. Ovviamente deve manifestarsi dopo l’infortunio, in modo da essere direttamente collegabile ad esso.
Come valutare l’entità dell’invalidità permanente e come calcolare il conseguente indennizzo? Si usano delle tabelle istituzionali redatte ed aggiornate dall’Inail, l’istituto nazionale che si occupa di incidenti sul lavoro, e dall’Ania, l’associazione che riunisce le compagnie di assicurazione. Oggettività di numeri contro vite bloccate.
Ora che sapete qualcosa sul danno alla persona, sapete di non sapere. Il tema è ampio e complesso e destinato ad “esplodere” nel futuro immediato della nazione e dell’Europa. Chiunque voglia agire nella Giurisprudenza e voglia dare un senso specifico (e specializzato) ad una laurea in legge ha il dovere verso sé stesso di usare questa guida nel modo giusto. Come? Usando le informazioni acquisite fino a qua solo come spunto per approfondire meglio il tutto. Come? Sui siti istituzionali ma, anche e soprattutto, leggendo con attenzione e dedizione gli articoli del nostro blog accademico della città dell’Aquila. Se poi avete domande inevase, attraverso il nostro form informativo avrete modo di togliervi ogni dubbio semplicemente… chiedendo.