Le 5 professioni alternative che puoi fare con una laurea in giurisprudenza

Hai digitato online professioni alternative giurisprudenza? La nostra guida è indirizzata proprio agli studenti e ai neolaureati che non vogliono intraprendere la carriera di avvocato, notaio o giudice dopo la laurea.

Se hai già fatto diverse ricerche per le parole chiave lavori alternativi giurisprudenza senza trovare niente di interessante, sei atterrato nel posto giusto.

Qui di seguito, troverai diverse opzioni molto interessanti da valutare sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista economico. Per quanto riguarda quest’ultimo aspetto, ti basta comparare lo stipendio di un magistrato con quello delle altre professioni per farti un’idea e scegliere quale carriera intraprendere.

Cosa fare dopo giurisprudenza: il liquidatore di sinistri

La prima proposta della nostra guida “professioni alternative giurisprudenza” è il liquidatore di sinistri. Si tratta di un professionista che interviene in caso di incidente. Non appena, il soggetto assicurato chiede il risarcimento dei danni, il liquidatore effettua una valutazione della dinamica dell’incidente, raccoglie le testimonianze di tutti i soggetti coinvolti e provvede a individuare eventuali prove.

Durante questa procedura, il liquidatore è sempre in contatto con il perito assicurativo. Una volta visionato tutto il materiale, decide se approvare o meno la richiesta di risarcimento.

L’attività si può svolgere sia come liberi professionisti che come dipendenti di agenzie assicurative o società specializzate. La laurea in giurisprudenza facilita sicuramente il superamento dell’esame presso il Ministero dei Trasporti. In caso di esito positivo, si ottiene l’abilitazione indispensabile per l’esercizio della professione. Lo stipendio medio annuale per un liquidatore di sinistri si aggira sui 28 mila euro. Un professionista con una certa esperienza alla spalle può arrivare a guadagnare anche 37/38 mila euro all’anno.

Lavori alternativi giurisprudenza: DPO

Il nuovo regolamento sulla privacy, promulgato dalla Comunità Europea nel 2016, ha reso molto attuale la figura del DPO – Data Protection Officer.  Di cosa si tratta? Detto in parole povere del responsabile della protezione dei dati personali. È una figura professionale che gestisce l’osservanza delle norme sulla privacy all’interno di aziende pubbliche e private.

Per poter ricoprire questo ruolo è necessaria la laurea in giurisprudenza, una certa preparazione informatica e la comprovata conoscenza delle norme europee. In Italia non è prevista un’abilitazione con relativa iscrizione agli albi professionali. È, però, gradito il possesso di un certificato attestante la propria qualifica in materia di protezione dati.

Si tratta di una professione con tanti sbocchi, perché la figura del DPO è obbligatoria nelle realtà elencate qui di seguito:

  • enti pubblici
  • amministrazioni locali
  • università
  • aziende del servizio sanitario nazionale
  • istituti di credito
  • agenzie assicurative
  • società di recupero crediti
  • società del settore energetico e delle telecomunicazioni
  • società finanziarie
  • call center

Professioni per laureati in giurisprudenza: amministratore di condominio

La terza proposta della guida “professioni alternative giurisprudenza” è l’amministratore di condominio, che si può svolgere contemporaneamente all’avvocatura. Si tratta cioè di una buona occasione per arrotondare. In presenza poi di grossi condomini, l’amministratore è un ruolo che rende molto bene dal punto di vista economico e si può svolgere come attività principale.

Per poter ottenere l’abilitazione è necessario seguire un corso di formazione della durata di almeno 72 ore. Ovviamente, bisogna anche essere titolari di una partita IVA, con cui emettere fattura e pagare tutte le tasse relative all’attività.

La professione del futuro per il laureati in giurisprudenza: gli asset manager

Tra le professioni alternative per i laureati in giurisprudenza c’è la figura degli asset manager. Questi professionisti si occupano della gestione dei patrimoni, con l’obiettivo di massimizzarne il rendimento e di minimizzare i rischi.

Sono cioè dipendenti di banche e istituti di credito che hanno il compito di scegliere le politiche di asset allocation.

Non solo, lavorano anche nel campo della gestione e della tutela dei crediti acquisiti. In parole povere sono i professionisti chiamati a gestire le sofferenze bancarie e i crediti difficili. Proprio quest’ultimo compito consente di definirli i professionisti del futuro. Purtroppo, i crediti in sofferenza sono una realtà con cui le banche moderne fanno i conti molto di frequente negli ultimi anni. Questo lascia presupporre che il numero di asset manager richiesti dal mercato del lavoro crescerà esponenzialmente nel corso del tempo.

Laurea in giurisprudenza: la figura dell’agente sportivo

Sei un appassionato di calcio e di sport in generale? Allora, potrai fare da intermediario tra calciatori e società ricoprendo il ruolo di agente sportivo, denominazione che sostituisce quella di procuratore sportivo.

Dopo la riforma del 2018, dovrai semplicemente sostenere un esame di abilitazione e poi iscriverti nei registri della FIGC (Registro Federale degli Agenti Sportivi) e in quelli del CONI (Registro nazionale degli agenti sportivi).

I guadagni di un agente sportivo variano a seconda dello stipendio percepito dai calciatori assistiti. Si stabilisce cioè una provvigione calcolata in percentuale, che può arrivare indicativamente a un massimo del 3% dello stipendio dell’assistito. Questi guadagni vanno poi sommati alle commissioni derivanti dal trasferimento di un calciatore da una squadra all’altra.

Allora, quali delle professioni della nostra guida ti piacerebbe fare?


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