Ruoli aziendali e organizzazione d’impresa: quello che devi sapere
Ruoli aziendali? Non stabilirli è da pazzi. Perché l’importanza dell’organizzazione in un’azienda è la base di ogni singolo successo. Il mercato è ampio e competitivo e non c’è modo di entrarci o, ancor più, di restarci se non sei pronto alla guerra. E alla guerra non si va senza un esercito, senza armi e senza strategie. Ecco perché navigare a vista non paga più mentre diventano essenziali i professionisti della pianificazione aziendale. Quali risorse servono al tuo business? Quanto personale? Con quale competenza? Ci vuole qualcuno in grado di dare risposte a questi quesiti ed in grado di dare nuove traiettorie al volo di un giro d’affari. Vorresti essere tu? Potresti essere tu? Perché no? Continua a leggere e ne saprai di più.
Ruoli aziendali? Sì, come insegna quello splendido documento che è la nostra Costituzione. La divisione dei poteri è alla base di un quieto vivere e la regola vale anche per la vita lavorativa.
Ormai il mercato non è più italiano ma europeo e, spesso, mondiale. Si tratta, quindi, di specializzarsi quanto prima in settori e micro-settori. I tuttologi non hanno più motivo di esistere.
Questo cosa comporta? Un po’ di cose.
Innanzitutto che l’architettura di un’azienda di successo passa da un organigramma ben fatto, e cioè dove ognuno ha il suo ruolo preciso e il suo bagaglio di responsabilità a cui rispondere.
Poi va detto che la professionalità nuova passa dal considerare una laurea solo un primo titolo di studio per affidare, invece, ad un master l’opportunità di acquisire davvero il know-how che serve. Lo dimostra il successo dell’offerta formativa di corsi post laurea di Unicusano che nel mondo economico prospera.
Master in gestione dei ruoli aziendali
Un esempio di corsi post laurea che insegnano a gestire un organigramma? Si tratta del master di primo livello in “Gestione del coordinamento nelle professioni sanitarie“.
Materie del master
Il primo passaggio per mettere a fuoco questa opportunità formativa è capire cosa si studia per gestire le professioni sanitarie. Ecco lo scheletro delle materie riportato in modo pedissequo dal sito per correttezza e completezza d’informazione:
- Gestione dei servizi sanitari;
- Economia aziendale;
- Economia e gestione delle imprese;
- Organizzazione aziendale;
- Sociologia dei processi economici e del lavoro;
- Strumenti d’analisi della gestione dei servizi;
- Sociologia generale;
- Psicometria;
- Gestione delle risorse umane e formative;
- Competenze relazionali nelle professioni sanitarie;
- Psicologia sociale;
- Psicologia del lavoro e delle organizzazioni;
- Sociologia dei processi culturali e comunicativi;
- Aspetti giuridici della responsabilità nelle professioni sanitarie;
- Istituzioni di diritto pubblico;
- Diritto del lavoro;
- Diritto dell’Unione europea;
- Aspetti etici e medico legali della responsabilità nelle professioni sanitarie;
- Storia della medicina;
- Filosofia morale;
- Medicina legale;
- Deontologia ed etica nelle professioni sanitarie.
Numeri del master
Se questa infarinatura multidisciplinare ti interessa, ecco con cosa dovrai fare i conti per decidere se vale la pena seguire questi studi:
- 1500 ore complessive di lezioni online;
- 60 Crediti Formativi Universitari – CFU;
- 1500 euro di costo del master.
Sbocchi professionali del master
E dove lavora un esperto di coordinamento delle professioni sanitarie? Ecco alcune possibili direzioni:
- ospedali pubblici;
- cliniche private;
- ambulatori;
- assicurazioni mediche di categoria;
- Ministero della Sanità.
Mansionario aziendale
All’interno dei ruoli aziendali, poi, ci sono delle specifiche. Una di esse è il mansionario aziendale.
Lo scopo di un mansionario aziendale è quello di “definire con precisione ciò che compete a ogni singola posizione”. Di base, è quello che idea e realizza l’organizzazione aziendale con un criterio che abbia un senso di produttività.
E quindi, nel concreto, quali sono le competenze di un mansionario aziendale? Godendo di un po’ di dono di sintesi, sono le seguenti:
- definire chiaramente ogni posizione lavorativa, senza ambiguità;
- fornisce informazioni aggiornate sulle competenze necessarie per ogni mansione;
- responsabilizzare il lavoratore assegnando obiettivi chiari;
- consentire di valutare le performance di un lavoratore sulla base di aspettative condivise;
- evidenziare eventuali necessità formative legate alle singole posizioni;
- fornire supporto in caso di cambiamenti e nuove assunzioni;
- permettere di evitare sovrapposizioni e di avere tutte e solo le figure necessarie.
E’ chiaro che questo tipo di figura vada in evidente contrasto con la figura dell’ingegnere gestionale che, sempre più, sta prendendo piede. La verità è che non c’è una scala di valori in tal senso ma una diversa visione dello stesso tema. A poterselo permettere, sarebbe bene avere tutti e due i punti di vista.
Per mettere più a fuoco questi dettagli, è bene entrare più nel vivo di cosa fa un mansionario aziendale.
Dono della sintesi
Per avere una visione globale di un’azienda è bene saper catalogare in fretta e senza dubbio tutti per area di competenza, dipartimento e responsabilità da seguire. E’ bene creare un documento di sintesi in cui devono esserci tutte le informazioni di base, in modo da aver subito chiaro il profilo ricercato.
Funzioni della posizione
Un bravo professionista deve saper delineare la mansione di un dipendente il più dettagliatamente possibile, con un elenco preciso di attività svolte e conseguenti responsabilità da seguire.
Stabilire i titoli
Un bravo mansionario aziendale deve stabilire, per ogni risorsa dell’organigramma, quale percorso di studi bisogna aver fatto per ricoprire la posizione con domande tipo:
- Basta il diploma o è indispensabile una laurea magistrale?
- Che esperienza pregressa è richiesta?
- Quale know how deve presentare il candidato?
Requisiti specifici
Ogni posizione è creata in negativo dalle caratteristiche e competenze specifiche. Un bravo mansionario aziendale deve saper descrivere in modo approfondito tutti i requisiti necessari per ricoprire il ruolo distinguendo tra:
- conoscenze di base;
- competenze tecniche;
- conoscenze specifiche;
- competenze trasversali.
Ruolo aziendale: come metterlo a fuoco
Non è facile creare un organigramma ma neanche un compito difficile. Bisogna sapersi muovere all’interno di alcuni importanti confini.
Far coincidere obiettivi personali con obiettivi privati
Perché non c’è nulla che renda di più a livello di produttività di qualcuno che si sente a casa, in famiglia, e che abbia voglia di crescere come persona ma all’interno di una precisa struttura.
Conoscere le risorse aziendali
Chi è ignorato è di pessimo umore. Non fa piacere a nessuno sentirsi una nullità e rendere bene quando credi di essere invisibile è impossibile. E poi rischi di perdervi dei talenti in casa che potrebbero risolverti molti problemi.
Fissare sotto obiettivi
Perché il “piatto ricco” interessa tutti ma non è facile puntare sempre in alto. Semmai, per tenere alto l’umore della truppa, ha senso fissare dei passaggi intermedi che aiutino a dare un senso di squadra e il cui raggiungimento crei soddisfazione generale.
Fissare premi
Strettamente collegato al punto di sopra è questo perché i riconoscimenti, ancor più se monetari, fanno piacere a tutti. Devi dare delle molliche per far camminare il Pollicino che alberga nella tua azienda.
Lavorare sui neo-assunti
Entrare in una famiglia già consolidata è tutt’altro che facile. Non mettere da parte i giovani che vivono questa difficoltà e che, se aiutati e portati per mano, possono invece dare una ventata di freschezza unica al tuo mondo.
Monitorare costantemente
I ruoli aziendali sono ottimi se non è intaccabile. Ognuno deve rispondere dei propri risultati. Se non arrivano, va capito perché. Se arrivano, va capito se migliorare il contesto lavorativo.
*** Se ti interessano i ruoli aziendali, forse ti interessa anche questo articolo su come leggere e scrivere un curriculum in inglese ***
Se è chiaro che i ruoli aziendali nascono per dare all’albero azienda modo di crescere, è chiaro che il tuo ruolo, ora, sia solo di studente.
Non lo dimenticare.
Anzi, impegnati ad avere maggiori dettagli sulla tua formazione leggendo gli articoli del nostro blog accademico della città dell’Aquila o facendoci domande dirette attraverso il nostro form informativo.