Scoperte di Einstein: le teorie che hanno cambiato la storia

Le scoperte di Einstein sono un perno. Un perno intorno a cui ruota il pensiero scientifico moderno su cui hanno costruito le fondamenta concetti per noi essenziali come l’informatica e la connessione della comunicazione. Conoscere quello che girava nella testa di uno tra gli scienziati più importanti della storia significa conoscere la realtà che vi circonda. Che siate o meno appassionati di numeri, infatti, la fisica si applica nelle vostre vite ogni giorno, inesorabilmente, e sta a voi decidere se continuare a brancolare nel buio dell’ignoranza o se accendere il lume della ragione e cercare di capire come funzionano le cose. Questa mini-guida, per nulla esaustiva per limiti di spazio e per natura intrinseca, vi darà le prime importanti nozioni sul tema. Il resto potrete facilmente trovarlo continuando a leggere informazioni e dati sul web. Buon viaggio nella testa di un grande uomo.

Le scoperte di Einstein sono tra le eredità più preziose che l’uomo ha saputo lasciare a sé stesso. Senza il suo apporto alla comunità scientifica, infatti, staremo ancora in un’altra era. Tutto quello che esperiamo in modo naturale, come il web e i computer, ha messo il seme a partire dalle sue intuizioni. Ma chi era questo scienziato illuminato?

La biografia di Albert Einstein dice che nasce in Germania nel marzo del 1879 e che è di origine ebrea. La data chiave della sua vita è il 1921, anno in cui riceve il Premio Nobel per la fisica grazie ai notevoli contributi forniti in sede teorica. Non è facile riassumere in poche righe e semplificare ciò che di complesso ha fatto per tutti noi ma un tentativo va fatto.

Tra i vari meriti di Einstein possiamo sottolineare quello del comprendere l’equivalenza tra massa ed energia e la non assolutezza delle leggi della fisica, a prescindere dal sistema di riferimento. Conseguenza del secondo aspetto è proprio quella della diversa “durata” del tempo, che non viene più visto come un parametro fisso ed immutabile ma strettamente dipendente dal sistema di riferimento. Questa, poi, è esattamente la ragione per cui questa teoria viene definita “della Relatività”.

Per fare un esempio che lo stesso scienziato amava fare, citiamo quello simpatico dei due gemelli. Il tempo scorre diversamente per il gemello rimasto sulla Terra rispetto a quello partito su un’astronave a velocità molto elevata (sub-luminale). Al ritorno, il gemello partito, trova il corrispettivo gemello ad attenderlo molto più invecchiato di quanto non lo fosse lui. “Lo spazio e il tempo non sono più due entità separate ma profondamente interconnesse al punto da creare una nuova concezione, una nuova metrica dell’universo: lo spazio-tempo”.

La teoria della relatività

Se ci concedete un enorme dono di sintesi, le scoperte di Einstein possono racchiudersi nella famosissima formula matematica “E=mc2” che simboleggia, nella sua disarmante semplicità, una nuova concezione teorica della fisica. Cosa significa questa formula? Massa ed energia sono due facce della stessa medaglia: la massa è energia “congelata”, l’energia è massa a uno stato vibrazionale molto alto. Cosa ne consegue? Che piccole quantità di materia hanno al loro interno grandi quantità di energia.

Dietro alla teoria della relatività c’è tutto il contributo cosmologico dello scienziato tedesco. Proprio come prodotto della sua formula, infatti, fu possibile gettare le basi per un famoso modello cosmologico noto ai più come il Big Bang. Inutile dire che questo passo in avanti nel sapere moderno generò infinite discussioni, prima nella comunità scientifica e poi in quella religiosa che non accettava una spiegazione così atea dell’origine dell’Universo.

Albert Einstein l’uomo

Oltre alla parte “istituzionale”, molte sono le curiosità su Einstein. Ebbe successo (e molto) in vita, a differenza di molti suoi “colleghi” inventori, e questo generò intorno a lui un fenomeno al limite del divismo tanto che lo scienziato mise il proprio corpo a disposizione della scienza una volta morto.

Durante gli anni dell’ascesa ricevette numerose lauree ad honorem in scienze, medicina e filosofia da molte università europee e americane. Durante gli anni venti tenne lezioni in Europa, in America e in Estremo Oriente ed ebbe borse di studio o incarichi onorari nelle principali università di tutto il mondo. Si aggiudicò anche la Medaglia di Copley della Royal Society di Londra nel 1925 e la Medaglia di Franklin dell’Istituto Franklin nel 1935.

Possono dare le vertigini le scoperte di Einstein. Non siamo tutti menti elette ma non c’è da avere sensi di inferiorità. Quello speciale era lui e uno ogni miliardo deve essere così per far andare avanti la civiltà umana. Se questa figura vi affascina e, più astrattamente, vi affascinano le teorie scientifiche che ha pensato, continuate a leggere informazioni e dati sul web. Fedeli alla nostra missione di divulgazione, anche noi continueremo a darvi nozioni in merito. Come? Per esempio attraverso gli articoli del nostro blog accademico della città dell’Aquila. Domande dirette, poi, potrete farcele sul nostro form informativo.


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