Inquinamento atmosferico: cos’è e come si combatte
Inquinamento atmosferico? Tra i tanti temi ambientalistici di attualità, questo è molto caldo perché ne conosciamo appena una fetta! Oltre a quello legato al traffico della città i sono, infatti, diversi tipi di inquinamento che contribuiscono al riscaldamento globale e conoscerli ed avere il know-how per combatterli è una professione rispettata ed appetita dal mercato del lavoro.
Circa la definizione di inquinamento atmosferico, i giornalisti di National Geographic, in un interessante reportage sul tema, sostengono che si tratti di:
“qualsiasi sostanza che le persone introducono nell’atmosfera e che ha effetti dannosi sugli esseri viventi e sull’ambiente è considerata inquinamento atmosferico”.
Tutto ruota intorno al biossido di carbonio, che è un gas serra e che è il principale inquinante che sta riscaldando la nostra Terra. Anche se gli esseri viventi emettono anidride carbonica quando respirano, non è considerata sostanza inquinante se non quando è associata a automobili, aerei, centrali elettriche e altre attività umane che comportano la combustione di combustibili fossili come la benzina e il gas naturale e, soprattutto, una quantità per minuto impensabile per un essere umano con polmoni nella norma.
Un dato in apertura per capire il senso di questa guida? Negli ultimi 150 anni, tali attività di “trasporto umano” hanno immesso nell’atmosfera abbastanza anidride carbonica da innalzare i suoi livelli più di quanto lo avevano fatto per centinaia di migliaia di anni.
Capiamo meglio la questione e come può entrare nelle valutazioni del vostro futuro professionale. Buona lettura.
Inquinamento atmosferico? E’ qualcosa di serio davanti a cui non si può infilare la testa nella sabbia. Non solo abbiamo l’obbligo morale e civico di esserne tutti informati in modo corretto ma avremmo anche l’obbligo di cercare di porre rimedio compatibilmente col nostro momento di vita.
Se sei su questo blog, presumibilmente, sei uno studente che sta imboccando la strada della formazione o sei un genitore che cerca idee e spunti del genere per i propri figli. In entrambi i casi, ecco cose da sapere sull’argomento e su come esso si intersechi nello studio accademico e post accademico.
I principali inquinanti
Nell’ottica di darti un quadro preciso dell’inquinamento atmosferico, c’è da mettere a fuoco che non solo il biossido di carbonio mette a repentaglio il nostro amato Pianeta Terra. Ecco chi altro sta di diritto nella lista dei “cattivi”.
Metano
E’ incluso in altri gas serra e proviene da posti del mondo come paludi o gas emessi dal bestiame in allevamenti naturali o professionali. Non solo. Il metano arriva anche dai clorofluorocarburi (CFC), che sono stati regolarmente usati nei refrigeranti e nei propellenti aerosol fino alla terribile scoperta del loro effetto deteriorante sullo strato di ozono terrestre e al consequenziale divieto.
Anidride solfosa
Si tratta di un inquinante associato ai cambiamenti climatici ed è un forte componente dello smog. Per spiegarlo con un esempio che tutti possono capire, si tratta della principale causa di piogge acide. Non solo.
Tra i danni degli inquinanti alla Terra c’è anche che riflettono la luce quando vengono rilasciati nell’atmosfera la quale mantiene la luce solare fuori e fa raffreddare il globo. Attenzione, perché le eruzioni vulcaniche possono rilasciare enormi quantità di anidride solforosa nell’atmosfera, a volte ingenerando un raffreddamento che dura anni ed anni.
Soluzioni all’inquinamento atmosferico
Come ridurre l’inquinamento nel mondo? Domanda bella ed alta ma non di facile soluzione. Come accade per tutte le soluzioni complesse, non c’è una via unica ma una strada variegata da percorrere in tutto il suo ginepraio.
Le politiche ambientalistiche dei paesi industrializzati
I più importanti paesi del mondo hanno lavorato per ridurre i livelli di anidride solforosa, smog e fumo al fine di migliorare l’impatto di questi sulla salute delle persone. Risultato? A sorpresa è uscito che i livelli inferiori di anidride solforosa possono effettivamente peggiorare il riscaldamento globale. Un effetto esagerato quando elevati livelli di altri gas serra nell’atmosfera intrappolano il calore aggiuntivo. Al momento si stanno cercando nuove soluzioni concertate.
Il master ambientale di Unicusano
Una soluzione più solipstica al problema è studiare e formarvi per diventare professionisti della difesa dell’ambiente. In questo senso ti consigliamo di scoprire cosa offre il master della Niccolò Cusano di secondo livello in “Diritto ambientale e tutela del territorio“.
Le materie
Per lavorare in difesa del nostro Pianeta, e quindi di tutti, si deve avere un approccio multidisciplinare. Lo dimostra lo scheletro di questo iter post-laurea che si divide nei seguenti 7 moduli:
- i principi del diritto ambientale;
- i procedimenti amministrativi in materia ambientale;
- rifiuti;
- energia;
- tutela dell’acqua, dell’aria e del suolo;
- responsabilità per danno ambientale;
- tutela del mare e Aree naturali protette.
I numeri
E cosa comporta studiare da esperto dell’ambiente? Lo raccontano bene questi incontrovertibili dati:
- 1500 ore complessive di lezioni;
- 60 CFU – Crediti Formativi Universitari;
- 1.500 euro (pagabili in 2 rate) che diventano 1.300 (anch’essi suddivisibili in 2 rate) per le seguenti categorie:
- dipendenti della Pubblica Amministrazione;
- avvocati iscritti all’Ordine;
- laureati Unicusano.
Gli sbocchi professionali
A master conseguito, quale sbocco lavorativo nel settore dell’ambiente c’è? La lista è ampia ma, per essere schematici e sintetici come policy della guida impone, ecco una lista chiarificatrice:
- enti nazionali, internazionali e sovranazionali;
- Ministero dell’Ambiente;
- Ministero dei Trasporti;
- aziende private legate alle azioni ambientali (tipo Green Peace).
Inquinanti aria
Abbiamo già visto diversi agenti nocivi per l’atmosfera ma nell’aria non sono soli. L’evoluzione tecnologica dell’uomo, da applaudire per averci consentito passi da giganti nei confronti di tutti gli altri animali, però ha messo in circolo i seguenti inquinanti:
- particelle totali sospese;
- metalli;
- idrocarburi;
- benzene.
Inquinamento dell’aria: prospettive future
Quale sarà il futuro della tutela dell’ambiente? Molto ruota intorno al cosiddetto “Codice Ambientale”, ovverosia il D.lgs. 152/2006 che, al suo interno, prevede:
“la elencazione di precise responsabilità consequenziali ai danni arrecati all’ambiente, nonché, per quanto attiene ai profili di prevenzione, ripristino ambientale ed azioni volte al risarcimento, una chiara e dettagliata ripartizione di competenze, suddivise tra i principali attori istituzionali: Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, enti locali, persone fisiche e giuridiche”.
Da qui si evince un nuovo diritto che nasce in chiaroscuro da un nuovo danno… il danno ambientale, con cui all’art. 300 del citato D.lgs. viene ricompreso qualsiasi deterioramento significativo e misurabile, diretto ed indiretto, di una risorsa naturale o dell’utilità da essa assicurata. Avendo qualcosa di evidente da tutelare avremo anche modo di combattere battaglie più precise.
Non si può sapere se la tutela del diritto all’ambiente sarà portata avanti nel modo corretto o con poca serietà ma è evidente che tutti i soggetti che avranno le giuste competenze per agire in questo campo si faranno trovare appetibili (ed appetiti) da un mercato del lavoro evoluto sempre più attento a dove va il nostro bel Pianeta Terra e la gente che lo abita da secoli.
*** Forse ti interessa sapere qualcosa anche sulla bonifica ambientale di cui parliamo diffusamente in questo articolo ***
Ora sul tema dell’inquinamento atmosferico non sei più a digiuno. Non restare a digiuno neanche di quel che ti serve sapere sulla tua carriera accademica e post accademica.
Trovi molto sul sito ufficiale dell’università Niccolò Cusano ma anche tra le righe degli articoli del nostro blog accademico della città dell’Aquila. Se poi hai una domanda precisa che non trova risposta (e pace) per queste vie, faccela attraverso il nostro form informativo.