Come diventare giudice per le indagini preliminari?
Studi giurisprudenza e vuoi capire come diventare giudice per le indagini preliminari? Questa figura è conosciuta soprattutto con la denominazione di G.I.P. e si occupa del controllo delle attività del P.M. Cosa significa? Il G.I.P. è previsto in una serie di situazioni specifiche regolamentate dalla legge.
Se vuoi saperne di più, leggi la nostra guida qui di seguito. Per capire quale professione intraprendere dopo il conseguimento della laurea in legge è bene approfondire le varie opzioni disponibili, dall’avvocato al magistrato, dal giudice tributario al notaio e così via.
GIP chi è?
Prima di capire come diventare giudice per le indagini preliminari, devi fare chiarezza su ruolo e mansioni di questa figura. Il G.I.P. si occupa di procedimenti penali ed è una figura relativamente recente nell’ordinamento giuridico italiano. È stato introdotto, infatti, dal Codice Vassalli, l’attuale codice di procedura penale, per sostituire la precedente figura del giudice istruttore.
Il giudice per le indagini preliminari ha fatto dunque la sua comparsa nel 1989. Qual è il suo compito? Il G.I.P. esercita le sue funzioni durante la fase investigativa come garante per gli indagati e come controllore della correttezza dell’attività del pubblico ministero (P.M.).
Come avrai intuito da questa definizione, G.I.P. e G.U.P. non sono la stessa cosa. Il G.U.P., infatti, non interviene durante le indagini ma solo in sede di udienza preliminare. L’acronimo GUP, infatti, sta per giudice dell’udienza preliminare.
Di cosa si occupa il giudice per le indagini preliminari
Le indagini preliminari rappresentano la prima fase di un procedimento penale e sono costituite dalla raccolta delle prove da parte del pubblico ministero e della polizia giudiziaria. Durante il lavoro investigativo si instaura un dialogo con il G.I.P. affinché tutto proceda secondo la normativa.
Se alla fine delle indagini il P.M. giunge alla conclusione di non avere abbastanza elementi per sostenere l’accusa in giudizio, propone l’archiviazione della notizia di reato al G.I.P. Qualora il giudice per le indagini preliminari dovesse accogliere l’istanza del pubblico ministero, emette il decreto di archiviazione e restituisce il fascicolo alla procura per la sua conservazione.
Quando il G.I.P. non concorda, invece, può richiedere la prosecuzione delle indagini oppure la formulazione dell’imputazione con successiva indicazione di una data per l’udienza preliminare. Non solo, la vittima di reato può rivolgersi al G.I.P. in caso di archiviazione ritenuta ingiusta. Sarà poi il giudice per le indagini preliminari ad accogliere o a rigettare la richiesta di opposizione all’archiviazione.
Nel caso in cui le indagini preliminari abbiano consentito la raccolta di prove sufficienti, invece, il P.M. formula l’imputazione di reato e l’indagato acquisisce lo status di imputato.
In sintesi, il G.I.P. svolge le seguenti mansioni:
- controllo dello svolgimento delle indagini quando il P.M. chiede la proroga del termine
- controllo dell’esercizio dell’azione penale del P.M. Questa funzione viene svolta nel momento in cui il P.M. chiede l’archiviazione di un procedimento oppure emette un decreto di giudizio immediato
- esercizio di una funzione di garante dei diritti dell’indagato quando il P.M. chiede l’applicazione delle misure cautelari, l’esecuzione di sequestri o l’avvio delle intercettazioni telefoniche
- esercizio di una funzione di giudizio in caso di riti speciali di patteggiamento o di riti abbreviati
Come diventare giudice per le indagini preliminare: tutti i passi
Per esercitare la funzione di G.I.P. devi prima diventare magistrato. Non solo, devi anche aver ricoperto il ruolo di giudice di dibattimento per almeno due anni.
Ma andiamo per gradi. Qui di seguito, trovi l’elenco di tutti i requisiti necessari per accedere al concorso in magistratura:
- laurea in giurisprudenza + tirocinio presso uffici giudiziari oppure presso l’Avvocatura dello Stato per un periodo pari a 18 mesi
- laurea in giurisprudenza +diploma presso una scuola di specializzazione per le professioni legali
- laurea in giurisprudenza +dottorato in materie giuridiche
- laurea in giurisprudenza +docenza universitaria in materie giuridiche
- laurea in giurisprudenza +abilitazione all’avvocatura
Oltre ai requisiti elencati, l’ammissione al concorso prevede il possesso della cittadinanza italiana, del pieno godimento dei diritti civili e dello status di incensurato. Non bisogna neppure aver già sostenuto il concorso per tre volte. Cosa significa? Se hai tentato il concorso già tre volte e non sei mai riuscito a superarlo, non puoi tentare per una quarta volta.
Il concorso per entrare in magistratura
Il concorso prevede una prova scritta e una prova orale. Lo scritto, per esempio, consiste nello svolgimento di tre temi che vertono su argomenti di diritto civile, diritto penale e diritto amministrativo.
La prova orale, invece, si basa sugli argomenti qui sotto:
- diritto civile ed elementi fondamentali di diritto romano
- procedura civile
- diritto penale e procedura penale
- diritto amministrativo, costituzionale e tributario
- diritto commerciale e fallimentare
- diritto del lavoro e della previdenza sociale
- diritto comunitario
- diritto internazionale pubblico e privato
- elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario
È previsto anche un colloquio su una lingua straniera. Potrai scegliere tra inglese, spagnolo, francese e tedesco. Se riesci a superare il concorso, ottieni la nomina a magistrato ordinario e svolgi un tirocinio di 18 mesi. Durante il periodo di tirocinio dovrai frequentare dei corsi di approfondimento teorico-pratici, che si svolgono presso la Scuola superiore della magistratura (SMM) di Roma. Oltre ai corsi, sarai impegnato anche in sessioni di pratica presso gli uffici giudiziari.
Nomina a G.I.P.
Dopo aver svolto il tirocinio di 18 mesi come magistrato ordinario, i vincitori del concorso ricevono l’assegnazione della sede di lavoro. Il novello magistrato, però, non svolge le sue mansioni da solo. Nel corso del primo anno di esercizio in un tribunale ordinario può contare sul costante affiancamento di un magistrato collaboratore.
Un magistrato di prima nomina, dunque, non può svolgere la funzione di G.I.P. per i primi quattro anni di attività. Dopodiché, ha la possibilità di assumere il ruolo di giudice per le indagini preliminari. Questo significa che entra a far parte della sezione G.I.P e G.U.P. Si tratta di una sezione autonoma istituita all’interno di tutti i tribunali. Soltanto nei tribunali di piccole dimensioni viene meno l’obbligatorietà di un ufficio a sé stante per queste particolari figure. Per legge, inoltre, le sezioni G.I.P e G.U.P. non possono essere costituite da un numero di giudici inferiore a cinque.
Come prepararsi per il concorso in magistratura
Ormai avrai capito che lo step fondamentale per intraprendere la carriera di G.I.P. è superare il concorso in magistratura. La nostra guida “come diventare giudice per le indagini preliminari” non poteva concludersi senza qualche consiglio per la preparazione al concorso.
Non puoi pensare di studiare in poco tempo. Questo concorso è complesso e prevede almeno un paio di anni di studio. Se hai la possibilità di frequentare una scuola preparatoria, avrai sicuramente maggiori chance di superare scritto e orale. In caso contrario cerca di suddividere bene il tempo a disposizione e di procedere per gradi:
- studia una materia per volta utilizzando i tuoi manuali universitari o dei manuali specifici
- dedica il 50% del tuo tempo al diritto civile e suddividi il restante 50% tra diritto penale e diritto amministrativo
- esercitati a scrivere temi in modo da migliorare la tua capacità espositiva. Lo scritto, infatti, dovrebbe essere redatto con uno stile chiaro e scorrevole, evitando frasi involute e di difficile comprensione
Per quanto riguarda l’ultimo consiglio puoi usare le tracce dei concorsi precedenti. Nel sito del Ministero della Giustizia trovi i temi somministrati ai candidati negli ultimi 40 anni. Scrivere su tematiche già proposte nei concorsi passati è senza dubbio un ottimo esercizio.
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