Come essere un buon conversatore: tecniche e strumenti da provare
Come essere un buon conversatore? Tra le competenze delle professioni del nuovo millennio questa, forse, è considerata meno del valore che realmente ha. Viviamo in un’epoca, infatti, in cui la comunicazione è il fulcro della società moderna intorno a cui ruota la politica ed anche il business delle aziende. Tra social media, social network e Marketing Inbound, non ci dobbiamo dimenticare che “la parola” è il fuoco che arde sempre sotto al carbone.
Un esempio? Cresce sempre di più l’importanza dei video sui social network ma pochi considerano che, per realizzare questi video nel modo corretto, è bene anche avere risorse umane in grado di starci davanti ad un obiettivo. Gente che sostenga fluidamente un dialogo e che sappia spiegare in modo chiaro i concetti che è necessario transitare attraverso questo canale.
Non ci sono dubbi che si tratti di doti innate in molti casi ma anche che è molto importante trasformare un diamante grezzo in qualcosa di più. Acquisire know-how sullo speech significa scoprire quali tecniche ci vogliono per parlare in pubblico correttamente e come ci si debba comportare nello sviluppo di un messaggio, dalla sua creazione al tentativo di farlo arrivare a destinazione.
Ecco una guida che, in tal senso, ti sarà davvero utile.
Come essere un buon conversatore? Ci sono trucchi e tecniche per diventarlo e l’importanza di avere questa competenza oratoria è tutta racchiusa nel film premiato con l’Oscar “Il discorso del re“, in cui il monarca dell’Inghilterra si trova a corto su questo strumento importante per interagire con la nazione intera.
Arte oratoria
L’importanza dell’arte oratoria risale alla civiltà greca dove i principali precettori insegnavano ai figli delle famiglie aristocratiche a tenere discorsi in pubblico in un contesto complesso come l’Agorà, che era la piazza al cui interno avvenivano i principali fatti della polis (la città).
Consigli pratici
Forse non sarai mai un neo Socrate ma che tu faccia l’avvocato o l’esperto di Marketing, sarà molto importante saper esporre un progetto aziendale con una presentazione. Ecco qualche dritta che ti metterà subito “in carreggiata” verso il raggiungimento di questo scopo.
Usare il linguaggio del corpo
Non si può non dare supporto alle parole, perché il pubblico è mediamente disattento. Uno dei modi più comuni è usare il corpo e cioè sottolineare i passaggi chiave di un discorso con un’attenta e studiata gesticolazione. Esempio fulgido fu l’allora Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton che, durante la difesa nel caso Monica Lewinsky, utilizzò una fisicità possente in aiuto al suo discorso.
Usare slogan
Nell’ottica di superare le difese cognitive dell’ascoltatore è importante essere semplici e facili da ricordare. Cosa c’è di più facile da ricordare di uno slogan ben ideato? Usali come fece decenni fa Lyndon Johnson in favore dei pieni diritti degli afro-americani quando disse in televisione “We shall overcome” con la chiosa “La loro causa deve essere anche la nostra causa”.
Usare il pathos
Magari non sarà il massimo del gusto ma usare frasi emotivamente coinvolgenti ha grande impatto sulla massa. La gente ama essere presa “per il cuore”. Lo dimostra la storia di Papa Giovanni XXIII che disse pubblicamente ai fedeli “Tornando a casa, troverete i bambini. Date una carezza ai vostri bambini e dite: ‘Questa è la carezza del Papa’”. Si tratta di una sequenza di parole che “si vede” e “si sente”.
Iniziare col botto
Se tutti vanno di fretta, è alto il rischio di perdere facilmente l’attenzione dell’utente. Ecco perché è importante curare bene l’incipit di un discorso. Un po’ come nel mondo dello spettacolo, i primi minuti di un evento (anche “oratorio”) sono essenziali per il proseguo. Se funzionano, il resta scorrerà liscio come fosse una bici in discesa.
Metterci del proprio
Accorciare la distanza tra oratore ed ascoltatore è essenziale per ottenere una conversazione di successo. Come riuscirci? Mettendoci dentro fatti personali che ti umanizzino e che abbattano l’invisibile muro tra le parti che si crea naturalmente in un dialogo. Un esempio? Il re di Norvegia Harald V ha raccontato di essere lui stesso discendente di immigrati: “I norvegesi vengono dal nord della Norvegia, dalla Norvegia centrale, dal sud della Norvegia e da tutte le altri parti della Norvegia. I norvegesi sono immigrati da Afghanistan, Pakistan e Polonia, da Svezia, Somalia e Siria. Anche i miei nonni, centodieci anni fa, vennero qui emigrando dalla Danimarca e dall’Inghilterra”.
Tempi del dialogo
Oltre a sapere cosa fare durante un discorso è importante sapere quando farlo. Come sa bene chiunque faccia radio professionalmente, non ci si deve mai parlare sopra. Sembra una regola semplice ma è davvero poco seguita. E invece nel silenzio scoprirai che sei costretto ad ascoltare e, di conseguenza, ad assimilare concetti importanti che altrimenti avresti perso.
Scelta degli argomenti
Tentare di non essere noiosi dovrebbe essere il tuo scopo principale. Ecco perché devi attentamente soppesare gli item trattati. Non importa se è importante per te ma se ci sono benefici per l’ascoltatore. Trasforma tutto secondo questa logica e il più sarà fatto.
Consigli per essere un bravo oratore
Per avere un quadro completo su come essere un buon conversatore, è bene mettere dentro anche una breve check-list di passaggio da seguire per acquisire questo preciso know-how.
Concentrazione
Non fare cose diversi contemporaneamente perché di certo non metti l’attenzione dovuta al dialogo e l’ascoltatore potrebbe notarlo e spazientirsi andando altrove o non prestandoti attenzione.
Distanza equa
I “primi della classe” non piacciono a nessuno. Non sparare sentenze o giudizi: a volte, affinché si abbia una conversazione proficua, è necessario tapparsi la bocca.
Le giuste domande
Tra le cose da sapere su come essere un buon conversatore c’è la composizione dei quesiti. Non fare domande che richiedano un semplice sì/no ma cerca di far parlare l’altro rivolgendogli domande aperte.
Il flow
Se durante una conversazione e/o intervista ti vengono in mente altre cose da chiedere, fallo. Segui il flusso della comunicazione e dai seguito ai tuoi pensieri perché ne uscirà di certo qualcosa di buono.
Onestà
Se non sai una cosa, dillo. L’ascoltatore apprezzerà mentre sarà molto deluso da un eventuale bugia smascherata e perderai la sua stima e, di conseguenza, la sua attenzione.
Rispetto dell’interlocutore
Il tuo sapere è uguale a quello di chi ascolta per cui, se nella conversazione ti racconta fatti personali, ascoltali o, almeno, dai la sensazione di ascoltarli.
Sintesi
Come essere un buon conversatore senza considerare che abbiamo poco tempo ed odiamo tutti perderlo? Evita di dare spazio a dettagli non richiesti, noiosi e che all’interlocutore non interessano assolutamente.
*** Oltre al capire come essere un buon conversatore, potresti completare il tuo know-how in merito leggendo anche questo articolo sulle migliori app per fare video in modo tale che tu sappia “coprire” anche l’aspetto visual ***
Ora ti è più chiaro come essere un buon conversatore e la differenza la farà solo la pratica che ci metterai. Anche, in realtà, la quantità di informazioni che riuscirai a raccogliere nel corso dei tuoi studi.
Che si tratti di precisi esami di laurea, di date di appelli, di novità sui master o anche di considerazioni più generali sull’andamento dell’attuale mercato del lavoro, ti basterà leggere con costanza gli articoli del nostro blog accademico della città dell’Aquila. Se poi ci sono quesiti diretti che ti preme porre, potrai farlo in un solo click attraverso il nostro form informativo.