I 4 miti da sfatare sulla facoltà di scienze motorie

Hai digitato online miti da sfatare sulla facoltà di scienze motorie? Allora, significa che la tua passione più grande è lo sport e ti piacerebbe trasformarla in un lavoro.

Scienze motorie è la facoltà giusta per ottenere una preparazione professionale che ti consente di lavorare come talent scout, preparatore atletico, direttore sportivo e non solo. Purtroppo, circolano da tempo una serie di miti su scienze motorie che bloccano molti studenti al momento della scelta. Proviamo a fare un po’ di chiarezza.

Le opportunità di lavoro non sono tutte precarie

Non è vero che la facoltà di scienze motorie offre solo opportunità di lavoro precario. Secondo il decreto ministeriale numero 250 del 2017, per esempio, i laureati in scienze e tecniche dello sport classe LM-68 possono insegnare nella scuola secondaria. In particolare, possono accedere alle seguenti classi di concorso:

  • A-48 – Scienze motorie e sportive negli istituti di istruzione secondaria di II grado
  • A-49 – Scienze motorie e sportive nella scuola secondaria di I grado

Miti da sfatare sulla facoltà di scienze motorie: non si lavora solo in palestra

Negli ultimi anni le scienze motorie hanno subito un’importante evoluzione e sono diventate il cardine di tanti progetti per disabili. Iscrivendoti, per esempio, all’Università a L’Aquila hai l’opportunità di seguire dei corsi di laurea che includono gli insegnamenti di discipline motorie per la disabilità.

Imparerai così a dirigere progetti di intervento sportivo con persone affette da deficit mentale, fisico e sensoriale, conciliando la tua passione per lo sport con un lavoro di educatore molto soddisfacente soprattutto sul piano umano.

Scienze motorie non ha a che vedere solo con il fitness

Tra i miti da sfatare sulla facoltà di scienze motorie c’è anche quello riguardante il campo di attività. La laurea triennale e quella magistrale hanno uno sbocco possibile anche nell’ambito della salute e del benessere. Il laureato in scienze motorie può operare in case di riposo, centri riabilitativi, strutture ospedaliere e istituti penitenziari. In queste situazioni il suo ruolo consiste nel mettere in atto programmi sportivi per il recupero del benessere psico-fisico in collaborazione con il personale medico e para-medico.

Non è vero che si è laureati di serie B

Il laureato in scienze motorie ha un titolo professionale specifico: è un chinesiologo. È cioè un esperto di movimento umano ed è in grado di applicare le sue conoscenze in ambito sportivo, rieducativo e preventivo. Dal 2013, questa figura è stata inserita nell’elenco delle professioni organizzate (Legge 04 del 2013), con conseguente possibilità di iscriversi alle relative associazioni di categoria.

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